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ANCONA – «La giunta Acquaroli azzera per i prossimi tre anni i finanziamenti destinati alla legge regionale del 2017 per il contrasto al gioco d’azzardo». È la denuncia del consigliere regionale del Partito democratico Antonio Mastrovincenzo, alla vigilia dell’approvazione del bilancio in Consiglio regionale. Secondo l’esponente dem, la scelta della maggioranza comporterebbe lo stop totale, nel triennio, alle risorse legate a una normativa che aveva «una forte valenza socio-sanitaria» e che, a suo dire, era stata considerata un modello anche fuori regione perché fondata su prevenzione e contrasto.

Mastrovincenzo parla di un tema «emergenziale» e sostiene che la diffusione del gioco d’azzardo e della ludopatia nelle Marche stia aumentando. Richiama inoltre gli allarmi lanciati nei mesi scorsi da medici ed esperti e cita dati diffusi dall’associazione Libera: in regione, nell’ultimo anno, il volume complessivo del giocato avrebbe raggiunto 3 miliardi e 813 milioni di euro.

Nel suo intervento, il consigliere dem ricostruisce anche l’evoluzione del quadro normativo: «Due anni fa la giunta aveva già modificato la legge del 2017 varata dal centrosinistra, riducendo le distanze tra luoghi sensibili e nuove apparecchiature», afferma, sostenendo che si tratterebbe di un ulteriore arretramento nelle politiche di tutela.

«È un grande passo indietro che penalizza ancora una volta le persone più fragili e le loro famiglie», aggiunge Mastrovincenzo, collegando la scelta regionale a una linea politica nazionale. In particolare, parla di «sintonia di filiera» con il governo, ricordando la soppressione dell’Osservatorio nazionale sul gioco d’azzardo e criticando l’introduzione di nuovi strumenti di gioco associati al finanziamento dello sport, che – secondo il consigliere – rischierebbero di veicolare un messaggio culturale sbagliato.

In chiusura, Mastrovincenzo lega il tema del gioco d’azzardo a un contesto sociale più ampio: «Nelle Marche povertà e disuguaglianze stanno crescendo di anno in anno – sostiene – ma sembra che su questo dramma, al di là delle dichiarazioni, non ci sia la consapevolezza necessaria».

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