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Poliedrico, ironico e diretto. In tre aggettivi Leo Gassman, che prima di salire ieri sera sul palco del teatro Cicconi di Sant’Elpidio a Mare, ha incontrato un gruppo di giovani studenti.
Un momento a tu per tu, nel quale l’attore ha risposto alle loro curiosità sulla commedia “Ubi Maior”, secondo appuntamento degli spettacoli Amat, che lo vede protagonista assieme alla madre Sabrina Knaflitz, ma anche sul suo ritorno al Festival di Sanremo, spiegando di voler continuare a scrivere canzoni che arrivino al cuore del pubblico.
Il figlio e nipote d’arte ha spiegato che non gli è mai pesato portare quel cognome, e che semmai è un onore per lui. Inoltre l’esperienza nei teatri, lo sta facendo crescere ancora di più come artista a 360 gradi.
“Ogni pubblico ha una sua sensibilità, e tu devi essere pronto a tutto – spiega Leo ai suoi quasi coetanei - È un lavoro molto più complesso, e da questo punto di vista mi sta insegnando tantissimo. Mi sento spogliato perché il teatro è disciplina, è sacrificio. E proprio grazie a questo sto imparando a dare di più anche nei giorni in cui mi sento scarico. Mi affido molto anche al flusso emotivo della giornata: ogni spettacolo è differente, ogni replica è un’altra storia. Il bello del teatro è proprio questo: ogni sera è unica”.
Così come è stata unica la giustificazione che Leo Gassman ha firmato per una delle studentesse che ha assistito anche al suo spettacolo serale, poi postata dal cantante e attore sui suoi canali social: “Gentile professoressa, Anna Maria ieri sera è venuta a teatro e ha fatto tardi, quindi oggi 10 dicembre, non potrà essere presente , per dedicare il suo tempo, per riflettere su ciò che ha visto. Spero non sia un problema, in fede”, firmato Leo Gassmann.
Poi la chiosa del post: “Firmarvi delle giustificazioni per delle buone cause non ha prezzo”
Questa invece la trama di Ubi Maior, testo di Franco Bertini messo in scena con la regia di Enrico Maria Lamanna: «Tito ha vent’anni ed è molto più di un campione di scherma: è un giovane brillante, carismatico e determinato, che ha conquistato il gradino più alto del podio olimpico con sacrificio e dedizione. Un giorno un messaggio improvviso del padre lo richiama a casa. Una leggerezza commessa nel passato dalla madre, che ora si ritrova ad avere a che fare con un personaggio poco raccomandabile, coinvolge la famiglia in una situazione potenzialmente distruttiva. Tito si trova davanti alla sfida più difficile della sua vita, ma questa volta non c’è una pedana, né un regolamento a stabilire le regole del gioco.
Alternando momenti di intensa emotività a spunti ironici, la regia costruisce un racconto visivamente impattante, tra provocazione e coinvolgimento, capace di divertire e, al tempo stesso, toccare corde profonde».
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