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ANCONA - E’ durato oltre tre ore l’incontro a Roma per il tavolo di monitoraggio sulla vertenza Beko Europe, che si era chiusa con un accordo tra Istituzioni-multinazionale e parti sociali il 14 aprile scorso.

Proprio secondo quell’accordo, sono previsti i tavoli di monitoraggio a cadenza semestrale.

Il primo di questi si è svolto oggi pomeriggio nella Sala Parlamentino del ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit).

Al termine dell’incontro, nessuna dichiarazione ufficiale né dai sindacati né dai rappresentanti della multinazionale turco-americana.

Da ciò che è trapelato dal summit, però, si evidenzia un quadro di avanzamento per le uscite degli esuberi individuati, mentre un ritardo per il capitolo degli investimenti.

Il tutto in un quadro macroeconomico degli elettrodomestici in Europa, che per la stessa Beko evidenzia timidi segnali di ripresa delle vendite (+2% nell’ultimo anno); la multinazionale, che ha acquisito gli stabilimenti italiani della Whirlpool, non riesce però ancora a intercettare la ripresa, considerando il -11% di ricavi e la perdita di più quote di mercato rispetto alla concorrenza, soprattutto asiatica.

Per gli investimenti, come previsto nel Piano di Trasformazione Italia sottoscritto al Ministero il 14 aprile 2025, è confermato quello in innovazione e tecnologia per complessivi 5,8 milioni di euro per quest’anno; saliranno a 8,4 milioni di euro per il 2026. Sul fronte esuberi, invece, quelli dichiarati in Italia erano 1.284 esuberi: ad oggi hanno usufruito di incentivi all’esodo in 642, più 270 che si avvalgono di ammortizzatori sociali per accompagnarli alle dimissioni.

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