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ASCOLI PICENO – Un leccio come simbolo del legame tra salute e ambiente. È questo il significato della cerimonia che si è tenuta questa mattina nel giardino dell’ospedale “Mazzoni” di Ascoli Piceno, scelta come unica struttura marchigiana per l’edizione 2025 del progetto nazionale “Un albero per la salute”, promosso dalla Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti (Fadoi) in collaborazione con il Reparto Carabinieri per la Biodiversità.

L’iniziativa, nata nel 2023 e giunta alla sua terza edizione, unisce simbolicamente la cura delle persone alla tutela dell’ambiente, secondo la filosofia del “One Health”, che riconosce la stretta interdipendenza tra la salute umana, animale e quella dell’ecosistema.

La giornata si è aperta con un incontro nell’aula di infermieristica del nosocomio ascolano. Dopo i saluti del direttore generale dell’Ast Picena, Antonello Maraldo, del direttore sanitario Maria Bernadette Di Sciascio e del sindaco di Ascoli, Marco Fioravanti, il progetto è stato illustrato dal tenente colonnello Marta De Paulis, comandante del Reparto Carabinieri Biodiversità de L’Aquila, e da Laura Morbidoni, presidente regionale Fadoi Marche.

Sono poi intervenuti i direttori delle unità operative complesse dell’Ast di Ascoli – Mariavirginia Boni (Medicina Interna), Antonio Canzian (Allergologia e Trasfusionale) e Vittorio D’Emilio (Pneumologia) – sul tema “Tutela dell’ambiente come fondamento per la tutela della salute”.

Al termine, nel giardino dell’ospedale è stato piantato un giovane leccio, donato dai Carabinieri del Reparto Biodiversità. La pianta, come tutte quelle messe a dimora in 38 ospedali italiani, sarà geolocalizzata e monitorata nel tempo, anche per calcolare il risparmio di anidride carbonica (CO2) che contribuirà alla lotta contro il cambiamento climatico.

«Siamo felici di aver aderito a un progetto che unisce salute e sostenibilità – ha dichiarato il direttore generale Maraldo –. La messa a dimora dell’albero nel giardino del Mazzoni rappresenta un gesto simbolico, ma profondamente concreto, di promozione della salute pubblica».

Il direttore sanitario Maria Bernadette Di Sciascio ha ribadito il valore del principio “One Health”, «che riconosce come la salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente siano indissolubilmente legate», mentre il sindaco Fioravanti ha sottolineato come l’iniziativa porti avanti due valori fondamentali: «la cura della persona e quella del pianeta».

Per la presidente regionale Fadoi, Laura Morbidoni, il progetto rappresenta «un segnale forte del ruolo sociale della medicina interna», mentre il tenente colonnello De Paulis ha ricordato che «le giovani piante donate oggi in tutta Italia contribuiranno, nel tempo, alla riduzione della CO2 e al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030».

A chiudere la mattinata, le parole della dottoressa Mariavirginia Boni: «Questo progetto ci ricorda che salute e ambiente sono due facce della stessa medaglia. È un esempio concreto di come la collaborazione tra sanità, istituzioni e forze dell’ordine possa generare un impatto positivo, non solo clinico ma anche sociale e ambientale».

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