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Continuano a ritmo serrato le indagini per individuare i responsabili delle scritte offensive apparse nei giorni scorsi sui muri di una scuola del centro storico e su un’abitazione privata nelle vicinanze. Frasi volgari e denigratorie, con chiari riferimenti sessuali e corredate persino dal nome della vittima, una giovane studentessa, hanno scosso profondamente l’opinione pubblica. Si procede su più fronti: le ipotesi di reato formulate sono gravi e spaziano dall’istigazione al suicidio alla diffamazione, fino al danneggiamento e imbrattamento di beni altrui. Al momento, l’attenzione degli investigatori è concentrata sulle registrazioni delle telecamere di videosorveglianza, sia pubbliche sia private, installate nell’area in cui le scritte sono comparse. L’obiettivo è raccogliere ogni elemento utile a identificare chi, utilizzando vernice rossa, ha vergato insulti, minacce e il nome della giovane a caratteri ben visibili.
Secondo quanto trapelato, la ragazza era già stata bersaglio di episodi simili alla vigilia dell’inizio dell’anno scolastico. Tra le piste seguite dagli inquirenti non si esclude neppure che l’autore possa essere una donna. Parallelamente all’analisi delle immagini, vengono raccolte le testimonianze di amici, compagni di classe, docenti e familiari per comprendere se la giovane avesse manifestato paure o disagi riconducibili a contrasti personali.
Intanto la vicenda ha scatenato un’ondata di reazioni. La Rete degli Studenti Medi delle Marche ha organizzato un presidio di protesta davanti alla scuola, denunciando come episodi del genere contribuiscano ad alimentare quella che definiscono «cultura dello stupro» e non possano essere ridotti a semplici goliardate. Ferma la condanna anche da parte del sindaco Marco Fioravanti, che sui social ha parlato di «atto vile e codardo» e di «violenza inaccettabile», assicurando la vicinanza dell’amministrazione comunale alla giovane.
Il caso ha trovato eco anche sui social network, dove in tanti hanno espresso solidarietà e incoraggiamento alla studentessa. Ora l’attesa è tutta rivolta al lavoro degli investigatori, chiamati a fare piena luce su un episodio che ha ferito nel profondo l’intera comunità ascolana.
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