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Il Comando Provinciale della Guardia di finanza di Chieti ha eseguito un sequestro preventivo a conclusione dell’operazione “Protesi fantasma”. In particolare, i finanzieri della Compagnia di Lanciano, coordinati dal capitano Domenico Siravo, hanno svolto indagini finalizzate a verificare la crescita anomala della spesa sanitaria protesica nel distretto lancianese. Gli investigatori hanno accertato che alcuni dei presidi ceduti da parte di rivenditori al dettaglio di articoli sanitari, addebitati in fattura e pagati dall’Asl di Lanciano-Vasto-Chieti, non sono mai stati consegnati ai pazienti e, in casi marginali, seppur restituiti al fornitore, sono stati comunque addebitati all’Azienda Sanitaria Locale. Gli accertamenti condotti hanno consentito ai finanzieri di constatare un ingiusto profitto quantificato in 744 euro che, dalla contestuale analisi della contabilità delle due imprese, è risultato successivamente drenato dalle casse corporative mediante il pagamento di fatture per operazioni inesistenti emesse da una compiacente società “cartiera” con sede in Roma, per un ammontare complessivo di oltre 1 milione di euro. Il sostituto procuratore del Tribunale di Lanciano, Miriana Greco, ha iscritto nel registro degli indagati 2 soggetti, indagati per truffa aggravata in danno dello Stato e dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture false, richiedendo, ed ottenendo, il sequestro preventivo del complessivo importo di circa un milione e 139mila euro, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari Massimo Canosa. Nel corso delle operazioni di polizia giudiziaria, le Fiamme Gialle hanno sequestrato beni immobili e risorse finanziarie nella titolarità degli inquisiti. Il sequestro ha riguardato, altresì, i beni nella disponibilità di un trust agli stessi riferibile, che risulta essere stato costituito attività d’indagine durante.

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