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Un nuovo impianto per ridare slancio alla montagna marchigiana e all’economia delle aree interne. È stato avviato ufficialmente il cantiere della cabinovia Frontignano–Cornaccione, a Ussita, nel cuore dei Monti Sibillini. La cerimonia si è tenuta sabato 12 luglio nel Piazzale Selvapiana, alla presenza di numerose autorità, tra cui il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, il senatore e commissario alla ricostruzione Guido Castelli, il sottosegretario all’Economia Lucia Albano, il sindaco di Ussita Silvia Bernardini e il vescovo di Camerino.
L’impianto collegherà Frontignano (1.350 metri) al Cornaccione (1.909 metri), su una lunghezza inclinata di oltre 2 chilometri e un dislivello di 558 metri. Dotato di 49 cabine da 10 posti, potrà trasportare fino a 1.200 persone l’ora, con potenziamento previsto fino a 1.800. Il tempo di percorrenza sarà di poco più di 7 minuti. L’opera sarà conclusa entro dicembre 2025 per un investimento complessivo di circa 17 milioni di euro.
La nuova cabinovia sarà accessibile a tutti, inclusi disabili, famiglie e anziani, grazie a un sistema ad ammorsamento automatico che consentirà il trasporto anche di biciclette e carrozzine. Un’infrastruttura pensata per promuovere un turismo destagionalizzato, capace di attrarre escursionisti e amanti della natura durante tutto l’anno.
“La ricostruzione dell’impianto di risalita di Frontignano rappresenta uno strumento strategico per dare futuro a queste comunità”, ha sottolineato il presidente Acquaroli.
“Nulla è impossibile a chi ci crede. Facciamo insieme lo sforzo di vedere il futuro di queste comunità che stiamo costruendo con visione e coraggio”.
Il progetto sostituisce le obsolete seggiovie “Selvapiana”, “Cornaccione” e “Ginepro” e si inserisce in un percorso di sostenibilità ambientale e rigenerazione post-sisma. La stazione a monte sarà completamente interrata e integrata nel paesaggio, con tecniche di ingegneria naturalistica per minimizzare l’impatto.
“È un’opera moderna e sostenibile, frutto di una visione che mette al centro ambiente, accessibilità e sviluppo”, ha dichiarato il senatore Castelli.
“Così la montagna torna protagonista, non solo come meta, ma come motore della ripartenza”.
Soddisfazione anche da parte del sindaco Bernardini, che ha ricordato il lungo percorso amministrativo e politico iniziato ben 25 anni fa:
“Un progetto che nasce da lontano, condiviso e realizzato nel rispetto dell’ambiente. I nostri sono territori forti e fluidi, capaci di resilienza e di futuro”.
Lo scorso anno, nonostante l’innevamento scarso, oltre 54mila persone hanno usufruito degli impianti di risalita di Ussita per trekking, bike park e attività all’aria aperta. Numeri che dimostrano il potenziale di una montagna viva, aperta, accessibile e sostenibile.
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