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ANCONA – Le Marche si confermano tra le protagoniste del turismo di qualità a livello nazionale. Con l’assegnazione di due nuove Bandiere Arancioni al Comune di Montalto delle Marche (provincia di Ascoli Piceno) e a Urbania (Pesaro Urbino), la regione sale a quota 30 borghi premiati dal Touring Club Italiano per l’eccellenza dell’accoglienza, dei servizi turistici e della valorizzazione del patrimonio locale. Un risultato che colloca le Marche al terzo posto in Italia per numero di Comuni insigniti del prestigioso riconoscimento.

Le Bandiere Arancioni rappresentano una vera e propria certificazione di qualità per i centri dell’entroterra sotto i 15mila abitanti che sanno distinguersi nella promozione di un’offerta turistica sostenibile, integrata e rispettosa della propria identità culturale. In questo senso, il riconoscimento premia non solo le bellezze architettoniche o naturali dei territori, ma anche la capacità delle comunità di offrire esperienze autentiche, attraverso una rete virtuosa che coinvolge ristoratori, artigiani, strutture ricettive e cittadini.

Nel 2025, le località marchigiane che si fregiano del vessillo arancione sono: Corinaldo, Genga, Offagna, Ostra, Serra San Quirico, Staffolo (Ancona); Acquaviva Picena, Montalto delle Marche, Ripatransone (Ascoli Piceno); Amandola, Monterubbiano (Fermo); Camerino, Cingoli, Montecassiano, Montelupone, Morrovalle, San Ginesio, San Severino Marche, Sarnano, Urbisaglia, Valfornace, Visso (Macerata); Apecchio, Cantiano, Frontino, Frontone, Gradara, Mercatello sul Metauro, Mondavio e Urbania (Pesaro Urbino).

Alla cerimonia di premiazione, che si è svolta a Camerino, è intervenuto anche il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, che ha sottolineato: «Sono 30 le Bandiere Arancioni che oggi sventolano nei nostri borghi: una certificazione dell’alta qualità dell’accoglienza, dei servizi turistici e dell’impegno delle comunità locali».

Acquaroli ha espresso soddisfazione per il traguardo raggiunto e ha auspicato un’ulteriore crescita: «Questi riconoscimenti creano un circuito virtuoso, sono sinonimo di eccellenza e diventano punto di riferimento per tanti. Continueremo a lavorare per accrescere il numero e migliorare la nostra regione che tramite i borghi e l’entroterra può ritrovare competitività dal punto di vista del turismo, esaltare il patrimonio enogastronomico e culturale, vantare tante tradizioni del folklore».

Con investimenti mirati e un’attenzione crescente alla promozione dell’identità territoriale, le Marche rafforzano così il proprio ruolo strategico nel panorama del turismo lento e sostenibile, dove i borghi diventano laboratori di accoglienza e bellezza.

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