Arquata del Tronto riscopre la sua anima artistica: inaugurata la mostra “L’identità ritrovata”

Un percorso emozionante tra storia, arte e memoria collettiva ha preso vita oggi all’Edificio Rotary di Borgo di Arquata, dove è stata inaugurata la mostra “L’identità ritrovata”, un’iniziativa che restituisce visibilità e valore a 14 opere d’arte salvate dalle macerie del terremoto del 2016 e sapientemente restaurate.

La mostra nasce dalla sinergia tra Diocesi di Ascoli Piceno, Comune di Arquata del Tronto e Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, e rappresenta un momento di rinascita culturale e spirituale per una comunità profondamente segnata dal sisma.

Protagonista narrante dell’allestimento è il Tenente Colonnello Carmelo Grasso, oggi Comandante del Reparto Operativo dei Carabinieri di Teramo, che nel 2016 – da allora alla guida del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Ancona – ha coordinato il delicato lavoro di recupero dei beni culturali nelle aree colpite. «Ritrovare questi oggetti, metterli in salvo, significa restituire a un territorio la propria anima», racconta Grasso, la cui voce accompagna i visitatori in un viaggio che unisce bellezza e memoria.

Tra i capolavori esposti spiccano il crocifisso ligneo del XIII secolo proveniente dalla chiesa della Santissima Annunziata, l’altorilievo “Il leone” già nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo, un raro estratto della Sacra Sindone custodito nella chiesa di San Francesco, e il prezioso drappo ottomano della chiesa di Sant’Agata a Spelonga.

Il Ten. Col. Grasso, insignito nel 2022 della Benemerenza Civica da parte del Comune di Arquata per il suo instancabile impegno, ha trasformato il racconto tecnico e storico in un vero tributo alla resilienza di una popolazione che, nonostante le ferite, non ha mai smesso di lottare per custodire e valorizzare le proprie radici.

“L’identità ritrovata” non è solo una mostra, ma un messaggio di speranza e rinascita: testimonia come l’arte, anche quando sopravvive alle macerie, possa continuare a parlare, unire e rappresentare il cuore pulsante di una comunità.