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Barbara De Ascaniis e Giselda Mancaniello, foto Facebook
SAN BENEDETTO DEL TRONTO - Di seguito una nota stampa della lista "San Benedetto Viva", in riferimento a quanto avvenuto giovedì in consiglio comunale e alle parole del sindaco Antonio Spazzafumo (clicca qui).
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Una maggioranza politica è tale se esistono degli obiettivi condivisi ed un vincolo di sostegno reciproco fondato sul rispetto delle persone. Altrimenti non si parla più di maggioranza politica ma al più di una società per azioni o di una società di scopo. Noi di Viva San Benedetto abbiamo sempre creduto di far parte e ci siamo sempre sentiti parte della prima ma la progressiva evoluzione del percorso della nostra amministrazione ha sempre più virato in modo da assomigliare di più alla seconda.
Certamente con la gioia di chi si è speso perché si andasse in questa direzione, contento di far pesare le sue "azioni", ma senza tenere conto che se non ci sono le "azioni" di tutti quella maggioranza semplicemente non c’è. Capiamo perfettamente che per chi dalla maggioranza è uscito dopo mesi e mesi di tentativi di farsi collocare in una partecipata senza riuscirci la questione Ciip sia inevitabilmente il primo pensiero (si riferiscono ad alcuni colleghi dell’ex maggioranza originaria, ndr), ma pur sapendo di dare una delusione tale questione ricopre un ruolo assolutamente secondario nell’economia della nostra scelta.
Sul punto vorremmo evidenziare a chi forse tale circostanza è sfuggita che noi abbiamo parlato con il Sindaco e pur non condividendo il metodo e pur esprimendo la nostra opinione abbiano accettato le scelte del Sindaco dando la piena ed incondizionata disponibilità di essere inseriti nella lista a sostegno del candidato da lui scelto su cui non abbiamo mai espresso nessun giudizio, lungi da noi dal farlo, visto che oltre a non conoscerlo personalmente non ci è stato neppure mai presentato personalmente o professionalmente. Vi è di più, abbiamo passato le ultime ore prima del mancato consiglio comunale a rifiutare "ipotesi di compensazione" che andavano in questa direzione ritenendo le stesse per altro il modo peggiore di approcciare al nostro scontento.
La questione, anzi le questioni, sono tutte e profondamente di natura politica e riguardano la direzione e gli indirizzi politici che stiamo dando alla città. E al contempo l’assoluta impossibilità riscontrata di far sentire in modo costruttivo il nostro pensiero quando tutto viene ridotto al titolo di quel capolavoro di Sciascia "A ciascuno il suo". Solo per fare un esempio, abbiamo passato gli ultimi mesi a chiarire in ogni forma e consesso che eravamo assolutamente contrari a ripetere eventi che, ad un costo particolarmente oneroso, avevano già evidenziato delle carenze in termini di successo e consenso proponendo anche forme alternative, il tutto naturalmente rimasto assolutamente inascoltato.
Molti altri nelle riunioni avevano detto di condividere quel giudizio ma poi come dicevamo ha prevalso sempre "A ciascuno il suo". Continuando riteniamo che la destinazione del consistente avanzo di bilancio sia assolutamente insoddisfacente. Si destinando quasi 1,2 milioni di euro ad eventi e manifestazioni estive, a cui vanno ad aggiungersi quelli già spesi e quelli da spendere nel periodo autunnale e natalizio, senza alcun coordinamento o progetto di fondo perdendo di vista quella programmazione necessaria per offrire alla città ed ai turisti un’offerta organica e quindi efficace.
Pensiamo che se come è vero al Comune sta l’accoglienza e non la promozione turistica si farebbe un servizio nettamente migliore se gran parte di quella somma andasse all’ordinaria manutenzione, agli asfalti, al rendere la città più pulita e più bella. Indirizzo che avrebbe una valenza turistica assai più efficace di qualche giorno di canti e danze.
Siamo certi che anche gli operatori del settore farebbero anche più volentieri del proprio se la città fosse messa in condizione di presentarsi diversamente. Riteniamo inoltre che avendo ormai superato la boa di metà mandato sia inutile e finanche scorretto continuare a prevedere spese su spese per ulteriori futuribili progettazioni passando addirittura attraverso incarichi esterni anche per progettazioni ordinarie pur se, a seguito di un contestato smembramento dell’ufficio Lavori Pubblici in epoca di Pnrr, si è addirittura creato un ufficio progettazione.
Molto meglio concentrarsi a completare quanto iniziato senza intasare gli uffici di altri progetti e pagare lautamente esterni per progetti per i quali non c’è alcuna garanzia che le amministrazioni che verranno potranno o vorranno perseguire. Ci sembra assai più sensato destinare i 200 mila euro previsti per le progettazioni improbabili per ridurre le tasse/costi dei servizi e ad assumere nuovi agenti di polizia municipale anche a fronte delle richieste di maggiore sicurezza che arrivano in modo particolare da alcuni quartieri.
Crediamo infine che una maggioranza politica debba avere il coraggio di assumere le proprie scelte e non rinviarle, per altro con costi per la comunità, per paura di non trovare argomenti sufficienti. Ci riferiamo con ogni evidenza alla questione ProMarche e all’idea di ricorrere al consiglio di stato quando sarebbe sufficiente tornare in consiglio ed assumersi ciascuno la responsabilità delle proprie intenzioni. Perché a noi pare finanche offensivo che si tenga "appesa" un’impresa che chiede di investire soldi propri in opere industriali (non palazzine o residenziale) che avrebbero importanti ricadute sull’occupazione di un territorio provato.
Ecco queste sono solo alcune delle cose che non vanno e che non pretendiamo vengano accolte tout court ma almeno discusse. A viso aperto e francamente per dare risposte alle città. Avremmo evitato volentieri di arrivare ad essere assenti in consiglio comunale ma visto che eravamo stati più volte invitati a capire che con noi non serviva discutere perché tanto in mancanza del nostro voto altri già in attesa avrebbero provveduto, ci è parso doveroso verificare.
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