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ANCONA – Si è spento questa mattina, martedì 24 giugno 2026, pochi minuti dopo le 7, una delle figure più rappresentative della scena politica anconetana: Stefano Foresi, conosciuto affettuosamente da tutti come “l’assessore”. Aveva 76 anni e da tempo combatteva contro una malattia. Il decesso è avvenuto all’ospedale di Torrette, dove le sue condizioni si erano aggravate negli ultimi giorni. Foresi era una persona generosa e risoluta, da sempre vicino ai più deboli e punto di riferimento per la sinistra e, in seguito, per il centrosinistra cittadino.

Apprezzato sportivo in gioventù – prima come giocatore di basket e poi come dirigente – per 28 anni ha lavorato come geometra tecnico-commerciale in un’azienda del settore sicurezza stradale, portando avanti in parallelo un’attiva militanza sindacale tra i metalmeccanici. Ma i suoi impegni non si fermavano qui: era coinvolto anche nel volontariato e nell’associazionismo, a cui ha dedicato molto tempo ed energie.

Foresi era noto per la sua instancabile operosità. Non perdeva mai tempo, convinto che ogni minuto potesse fare la differenza per la città e i suoi cittadini. Era talmente immerso nelle sue attività che riusciva persino a gestire due telefonate contemporaneamente, senza mai perdere il filo.

In politica ha avuto un ruolo di rilievo: tra il 2001 e il 2013 è stato presidente della seconda circoscrizione. Anche dopo la sconfitta alle primarie del centrosinistra contro Valeria Mancinelli, che sarebbe diventata sindaca, è entrato comunque in giunta comunale come assessore con deleghe importanti: Mobilità, Partecipazione, Sicurezza, Verde pubblico, Protezione civile e molto altro. La sua dedizione lo ha reso un punto di riferimento trasversale, stimato anche dagli avversari del centrodestra, che non hanno mai mancato di riconoscergli competenza e impegno.

Negli ultimi anni, con l’arrivo della giunta Silvetti, ha continuato a servire Ancona dai banchi dell’opposizione per il Partito Democratico. Ma per tutti, anche fuori dal consiglio comunale, è rimasto “l’assessore”: un segno dell’eredità che ha lasciato nei suoi dieci anni da amministratore.

Negli ultimi mesi, a causa del peggioramento delle sue condizioni di salute, seguiva i lavori del consiglio da remoto, intervenendo ancora con passione, in particolare su questioni legate al quartiere degli Archi, a lui caro. All’inizio di giugno ha deciso di lasciare ufficialmente il suo posto in consiglio per permettere a nuove forze di proseguire il lavoro, poco prima del suo ricovero in ospedale.

Stefano Foresi lascia la moglie Luciana, i figli Ilaria e Lorenzo e cinque nipoti. Accanto a loro, oggi lo piange anche tutta la comunità del Partito Democratico, che ne ricorda il grande spessore umano. A nome del gruppo consiliare PD, la capogruppo Susanna Dini ha chiesto che la camera ardente venga allestita presso Palazzo del Popolo, luogo simbolo della vita politica cittadina.

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