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ASCOLI PICENO – Non soffre di una patologia mentale grave, il detenuto Malavolta, sottoposto a valutazione psicodiagnostica forense. È quanto emerge dalla relazione redatta dalla dottoressa Sara Pezzuolo, psicologa forense, che ha escluso l’ipotesi di disturbi conclamati di personalità, sulla base dei test somministrati nel corso degli ultimi mesi.
La relazione datata 14 aprile 2025 è il risultato di una serie di test psicodiagnostici condotti allo scopo di accertare l’eventuale presenza di simulazione, disturbi di personalità o altri elementi clinicamente rilevanti. Secondo la specialista, l’esame può essere considerato valido, poiché il soggetto ha collaborato in modo adeguato e non ha mostrato tentativi di simulazione.
Le risultanze emerse mostrano la presenza di tratti disfunzionali di personalità borderline e antisociale, con tendenze impulsive e una componente depressiva.
Tale perizia disposta dal gip di Ascoli Piceno La perizia era stata disposta per stabilire se, al momento del delitto, l’uomo fosse capace di intendere e di volere o se le sue facoltà mentali fossero significativamente scemate. Inoltre, si dovrà valutare la sua eventuale pericolosità sociale, la capacità di affrontare il processo in modo consapevole e la possibilità di un recupero mentale. Su richiesta della difesa, rappresentata dall’avvocato Saveria Tarquini, il giudice ha anche disposto un esame tossicologico mediante l’analisi del capello per verificare un possibile uso di droghe, come cocaina o anfetamine, determinandone il periodo e la frequenza di consumo.
Massimo Malavolta ha ucciso di botte la moglie Emanuela Massicci nella loro casa di Ripaberarda a Castignano nella notte del 20 dicembre, mentre i loro due figli minori erano nell’altra stanza.

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